CREDERE NELLA MAGIA


"Chi non crede nella Magia é destinato a non incontrarla mai." Roald Dahl

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sabato 15 giugno 2013

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lunedì 20 maggio 2013

Recensione sugli Gli egizi e Platone

  Gheb, dio egizio della Terra che costituiva, insieme alla dea Nut, la coppia della Enneade eliopolitana. Veniva nominato con l’epiteto di Principe degli dei. In certe raffigurazioni porta un’oca sulla testa, geroglifico del suo nome. dato che i morti finiscono sotto terra, Gheb è anche dio dei morti e, a questo proposito, vale la pena citare nuovamente Er, il quale, per volere della divinità godette di un vantaggio-privilegio, ossia di poter scendere nel regno dei morti (chiamato successivamente Ade da Virgilio, poeta latino e maestro di Dante), quando, morto in battaglia, fu condotto sul rogo. Ma tornando sulla terra, racconta agli altri uomini cosa ha visto: quattro passaggi attraverso i quali le anime salgono ad una dimensione ultraterrena, da una parte le buone, dall’altra le malvagie e tramite i quali ritornano sulla terra, come descritto dal mito dell’auriga, anch’esso molto interessante e sempre descritto, con maestria, da Platone.
  Le anime buone finivano in una sorta di Paradiso, le cattive in una sorta di Purgatorio in quanto l’Inferno era un fatto raro, destinato solo ai più malvagi. A differenza dell’Inferno di Dante. I giusti ricevono premi per mille anni. I malvagi soffrono ma dopo mille anni, tutte le anime si recano al cospetto delle tre Moire che devono stabilire il loro destino. Esse vengono radunante come ad una conferenza, dove devono prendere un numero lanciato a sorte dalle Moire. Bella metafora per dire che noi non siamo completamente artefici del nostro destino. Anzi non vogliamo ammettere, di solito, che la nostra vita è più legata ad un principio di indeterminatezza e di casualità, in termini della filosofia platoniana.
 
 
Dott. Elio Chiavassa
Psychoterapy
 
 

RECENSIONE SUL MITO DELLA CAVERNA "PLATONE"

  Nel mito della caverna Platone descrive un aspetto della sua filosofia piuttosto insolito. Infatti, a proposito della distinzione tra realtà e apparenza, che è anche oggetto della magia o del pensiero magico-animistico, egli afferma che nessun uomo è in grado di carpire l’essenza delle cose se prima non è stato avvolto dalla meta misteriosa della caverna, nelle oscurità dei suoi anfratti.
  Un contenuto peraltro presente anche nella poesia di Omero, quando descrive Ulisse, attratto dalle sirene, metà donne e metà pesci, in grado di ammagliare l’anima dell’uomo attratto da una forza oscura e misteriosa che potrebbe essere simboleggiata dall’anima che anela alla conoscenza di se stessa, attraverso una forza irresistibile e alla quale nulla può rinunciarvi se non la ragione che prevede come possano evolvere gli eventi. Ulisse, per questo, cura la sua incolumità, utilizzando la forza del suo intelletto che è in grado di dominare l’irrefrenabile istinto di attrazione delle suadenti voci delle sirene...
  La stessa cosa succede al filosofo Socrate, simboleggiato dall’uomo imprigionato nella caverna che vuole uscire da essa per scoprire che cosa c’è al di là dei suoi sensi, ossia al di là delle ingannevoli apparenze della Realtà. La lettura del mito della caverna di Platone propone diverse analisi della realtà che spaziano dal desiderio di libertà, per il fatto di lasciare cadere quelle “stupide barriere” come le chiama Renato Zero, che sono come le catene che tengono l’Uomo imprigionato dentro a degli schemi sociali fissi e stereotipati, impedendogli di vedere il Sommo Bene, attribuendogli ognuno un valore, un’entità simbolica.
 
Dott. Elio Chiavassa
Psychoterapy

domenica 19 maggio 2013

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domenica 12 maggio 2013

Recensione su Tylor e l'animismo

I primi antropologi che hanno studiato i fenomeni religiosi, avevano una prospettiva di tipo evoluzionista: essi cercavano di capire quale fosse stato il percorso attraverso cui gli uomini erano giunti alle forme religiose monoteiste, ossia alle religioni da essi considerate più evolute. Il punto di partenza, secondo l'ottica evoluzionista, erano le religioni primitive, che secondo alcuni, non potevano essere considerate delle vere e proprie religioni bensì dei semplici tentativi di spiegare la vita e la morte. Per l'antropologo inglese E. Tylor, ogni religione, da quelle primitive a quelle più evolute, trovava le sue origini in qualche forma di animismo, ossia nella convinzione secondo cui, all'interno di corpi comuni esiste l'anima. In altre parole nella tendenza degli uomini a trovare in se stessi e nelle diverse espressioni della natura delle forze soprannaturali. Nelle forme religiose poi l'animismo si esprimeva nel politeismo, ossia nella credenza in vari dei, ognuno dei quali rappresentante di una forza della natura, come il dio del raccolto, della fertilità della pioggia, della guerra ecc. Ad esempio e' nota l'idea di Tylor secondo la quale, all'esistenza di spiriti nell'aldila' e' associata l'idea che i corpi materiali hanno anch'essi un'anima, credenza che sta alla base della cultura degli indiani d'America o degli Egizi che praticavano dei riti dedicati agli elementi naturali e a una serie di animali dotati di particolari poteri.

Dr. Elio Chiavassa
Psychoterapy
http://curareconlapsicologia.blogspot.it

Recensione su La dimensione del sacro

In tutte le società, del presente e del passato, si trovano delle forme religiose, dei sistemi di credenze e delle pratiche, come quelle magiche, che mettono l'uomo di fronte ad una dimensione sacra della vita, della natura e che indicano l'esistenza di svariate forme della natura, forze superiori, oppure un'unica forza un unico Dio (monoteismo).
Certo esistono delle religioni "senza Dio", come il Buddismo, anche se considerata una religione della predestinazione, alla pari del cristianesimo. Altri sistemi di credenze "senza Dio" sono quelli degli aborigeni dell'Australia centrale. In questi casi e' stata elaborata una cosmologia sull'origine del mondo, come avevano fatto gli antichi filosofi greci e della Magna Grecia presocratici. Presso queste popolazioni sono stati indicati dei riti, una morale e forme di rapporto con il sacro che rivelano l'esigenza dell'uomo di darsi delle spiegazioni, di trovare dei punti di riferimento che vadano al di la' della sfera umana e dei suoi limiti.

Dr. Elio Chiavassa
Psychoterapy
http://curareconlapsicologia.blogspot.it